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Renault Austral: La prima prova del Suv innovativo (Video)

Aggiornamento: 24 gen

Com'è e come va su strada il nuovo Suv nella motorizzazione mild-hybrid.


Sono certo che, molti di voi, quando hanno visto per la prima volta la nuova Austral, hanno pensato che si trattasse della versione Suv dell’elettrica Megane e-Tech, ma qui siamo davanti ad un progetto che, da una parte, accontenta chi ancora non crede al 100% elettrico, ma, dall’altra, rappresenta una vera e propria rivoluzione in casa Renault.


Renault Austral: Design


Il compito assegnato agli ingegneri e designer di Renault non era certo facile: sostituire ben due modelli, di segmenti differenti, con una unica auto, capace di rispondere alle esigenze di una vasta platea di automobilisti che, vista la grande qualità introdotta con Megane e-Tech, si aspettano molto da questo modello e sono certo che non resteranno delusi.


Vanno dunque in pensione Kadjar e Koleos ed arriva Austral, un nuovo inizio per la casa francese, che si impone obbiettivi estremamente ambiziosi, competere in Europa e non solo, con le migliori produzioni del segmento, senza rinunciare ad un approccio - in termini di costo - tutto sommato accettabile, sia per la qualità che per i contenuti offerti.


Va detto che, la nuova Austral, fin dal primo sguardo, segna un punto di rottura con il passato, facendo sembrare le altre vetture della gamma della losanga poco in linea con questo percorso, Megane e-Tech esclusa, pertanto un balzo in avanti notevole.

Due le motorizzazioni, tra mild e full hybrid e 5 allestimenti, quello in prova sarà con molta probabilità tra i preferiti dagli automobilisti italiani, ovvero il mild-hybrid da 160 cv in allestimento Techno Esprit Alpine, in poche parole una denominazione che non lascia dubbi sulla natura sportiva, infatti Alpine non sarà solo il brand dedicato alle sportive del gruppo, ma da adesso siglerà tutte le versioni con connotazioni grintose, sostituendo RS-Line.


L’Austral nasce in Spagna ed in particolare a Valencia ed il linguaggio stilistico ci ricorda la nuova Megane e-Tech, partendo proprio dal frontale che, a differenza della 100% elettrica, introduce una nuova griglia molto estesa, con un tema molto high tech, dove campeggia il nuovo logo, che al di sotto cela il radar dei sistemi si sicurezza.

I gruppi ottici, con tecnologia full Led a matrice attiva, presenti nel nostro allestimento, sono formati da quattro celle e forse per l’ultima volta troviamo la firma luminosa a Led di Laurens van den Acker, che a partire dalla prossima Captur verrà sostituita da altre soluzioni.

Il paraurti è massiccio e ricco di elementi, come la grande lama scura che segna le due aperture laterali e la grande bocca inferiore. Molto bella la finitura in nero lucido che si estende nella parte inferiore del parati e prosegue nelle protezioni dei passaruota , nelle minigonne e nello scudo posteriore, che creano un contrasto molto accattivante soprattutto nella nostra colorazione bianco perlato, un contrasto che prosegue anche nel tetto panoramico apribile, che crea una superficie nera, amplificata dal bi color del padiglione.



La fiancata mette in evidenza le proporzioni ed il cofano lungo, ricco di nervature, la fiancata è segnata da due ulteriori nervature che partono dai proiettori anteriore ed i gruppi ottici posteriori e si spengono nella parte centrale, lasciando spazio alla bombata delle superfici.

I passaruota dalla forma semi geometrica, mettono in evidenza gli splendidi cerchi in lega spazzolati scuri, da 20 pollici, mentre nel brancando troviamo un scanalatura sporgente che rende la linea molto decisa.

Come dicevo il modello in prova è bicolor, con una finestratura ampia e che ricorda molto da vicino la Megane e-Tech, ma con una terza luce vera.


Le dimensioni sono generose con una lunghezza di 451 cm, una larghezza di 183 cm, un’altezza di 162 cm ed un passo di 267 cm, dunque una segmento C Suv.


Nella vista posteriore si apprezza la linearità dei gruppi ottici che riprendono la forma di quelli anteriori, con la classica C a Led, ma la parte superiore rivisitata, con la superficie luminosa realizzata grazie ad un sapiente gioco di led ed elementi incisi al laser che ricreano una lama in 3D, che si estende quasi a toccare il logo centrale.

Il lunotto è inclinato e sormontato da un grande spoiler e due deviatori di flusso, tutti elementi che contribuiscono alla buona efficienza aerodinamica. La targa è spostata in basso, mentre nel paraurti domina la sezione scura che comprende i fari supplementari ed il grande scivolo di protezione.



Renault Austral: Bagagliaio


L’apertura del bagagliaio è affidata ad un dispositivo elettrico che ci consente di accedere ad un’apertura ampia e regolare, con la soglia molto bassa, peccato sia presente uno scalino. Il piano rivestito in moquette, come tutto il vano, presenta un doppio fondo, per lo più occupato dalla ruota di scorta oppure dal subwoofer dell’impianto audio Arman Kardon optional.

Ai lati troviamo due piccoli pozzetti, mentre risultano comode la presa a 12V, i ganci e le leve per abbattere gli schienali, che sono suddivisi in 40 e 60, ma stranamente manca una botola di collegamento con l’abitacolo.


La volumetria parte da 487 litri fino a 1.525, ma qui troviamo una trovata molto interessante, infatti le sedute posteriori possono avanzare per offrire maggior spazio.


Renault Austral: Abitabilità posteriore


L’abitabilità per chi siede dietro è abbondante per 3 adulti, con spazio a sufficienza per gambe e testa, il tunnel non è molto pronunciato ed in più ci sono due prese USB C, due bocchette dell’aria e le tasche nel retro dei sedili e nei pannelli porta.

La possibilità di far scorrere i sedili garantisce maggior confort e se si viaggia solo in due, il bracciolo è ottimale, in più è dotato di due porta bicchieri, peccato che la parte alta del pannello porta sia in plastica rigida.


Renault Austral: Posto guida


Chi ha avuto occasione di vedere o provare la Megane e-Tech avrà una sorta di deja-vu, infatti, molti elementi ricordano l’elettrica, ma con alcune soluzioni originali.

Partiamo dal nostro allestimento Esprit Alpine, che ha in dotazione splendidi rivestimenti in Alcantara con impunture a contrasto con diversi richiami al blu e la parte centrale in materiale tecnico che ricorda vagamente la fibra di carbonio. In più, ai lati, spicca l’eco-pelle e le bandiere francesi. I poggiatesta riportano il logo ricamato di Alpine, mentre la qualità reale e percepita è molto alta, quasi premium. Le poltrone sono dal design sportivo ed ergonomico, con fianchi contenitivi. Qui troviamo le regolazioni elettriche con memoria, il riscaldamento, volante incluso, ed il sistema di arretramento automatico, per agevolare l’accesso. I materiali sono realizzati con plastiche morbide nelle superbii superiori, con assemblaggi curati.


Il volante ha un design sportivo e quasi esagonale, con la parte interna della cordona in Alcantara. Qui troviamo i paddle del cambio, i tasti a sfioramento che offrono un buon feedback e maggiore precisione e, infine, in stile manettino, c’è il pulsante per le modalità di guida.



La plancia è lineare, moderna e minimalista, con la parte rivolta verso il passeggero in Alcantara e le luci ambientali multicolor diffuse.

Il tunnel è originale e molto alto, con un capiente pozzetto sotto il bracciolo che in più è organizzative grazie alla paratia con una grade leva che ricorda un comando aeronautico, ma serve sostanzialmente per avanzare o arretrare la piastra, dove trova spazio anche il caricatore ad induzione per il cellulare. Questo si potrà comunque utilizzare come poggia polso per premere con maggior agio i tasti touch dello schermo.


Sotto troviamo le prese USB C e tantissimo spazio. La climatizzazione è molto efficacia, grazie alle bocchette dell’aria diffuse. Peccato per i comandi alla destra del piantone, troppi secondo me, infatti oltre alla leva dei tergi, c’è il cambio ed il satellite per l’infotainment, che francamente non mi convince del tutto.


Ma arriviamo al piatto forte. La strumentazione ed il sistema multimediale.

La prima si affida ad uno schermo ad alta definizione da 12,3 pollici altamente configurabile con il solo tasto View. La grafica può variare anche in base ai settaggi di guida, inoltre l’head up display optional è molto chiaro e ricco di informazioni.

Lo schermo centrale verticale da 12 pollici aggiornabile on line e ricco di informazioni, come io punti di interesse, la ricerca dei distributori e molto altro, il tutto azionabile attraverso il comando vocale Google.

Molto bene la condivisione con Apple CarPlay ed Android Auto wireless, ma qui si apprezza la buona fluidità di funzionamento. Bene la telecamera multi inquadratura e 3D, con una definizione molto alta. Mi piace molto la presenza dei tasti fisici del clima posti in un pannello sotto lo schermo.


Renault Austral: Guida


Devo ammettere che, appena salito sulla nuova Renault Austral, sono rimasto sorpreso, non solo dall’ambiente che mette subito in evidenza la grande cura costruttiva ed i materiali, ma anche per la sensazione di guidare un’auto di categoria nettamente superiore. In pratica un balzo in avanti inaspettato.

Ed è da qui che voglio partire per raccontarvi la Austral, dal piacere di guida molto elevato, qui ogni dettaglio è stato curato, non solo perché in questa auto Renault si gioca molto del suo futuro, ma perché è stata pensata per offrire un qualcosa di più rispetto alla concorrenza.



Iniziamo a parlare delle sospensioni, che hanno una taratura confortevole ed una architettura raffinata, partendo dal MacPherson anteriore al MultiLink posteriore con ruote posteriori sterzanti. Infatti, in fase di manovra o curva stretta, l’assale posteriore offre un raggio di sterzata di 5 gradi, che consente all’Austral di avere una maneggevolezza pari ad una utilitaria. Purtroppo per i modelli di accesso questo dispositivo è a pagamento, ma fortemente consigliato. Infine parliamo dell’assorbimento del fondo, che nonostante i generosi cerchi da 20 pollici, passa sopra pavé, tombini o altre asperità con estrema disinvoltura, restituendo il minimo agli occupanti. Altro capitolo è l’insonorizzazione, che isola l’abitacolo da ogni rumore esterno, anche se non abbiamo i doppi vetri.


Lo sterzo mi convince, non solo per il carico sempre corretto, sia nell’urbano che nell’extra, ma per il raggio di sterzata e la precisione. Il rollio è contenuto a patto che la utilizziate pensando di essere in un circuito.

Molto bene anche l’impianto frenante, che propone 4 dischi, anteriori autoventilati ed una buona modularità, con spazi di arresto molto contenuti.



Tre, dunque, le motorizzazioni, le mild hybrid da 12 e 48V e, poi, quella più spinta, la full hybrid.


Per questa prova ho scelto la micro ibrida a 12 Volt che si affida ad un powertrain a benzina e 4 cilindri, sovralimentato da 1,3 litri (1.333 cc per la precisione), che eroga 160 cv di potenza ed una coppia corposa di 270 Nm a 1.800 giri, a questo si aggiunge un sistema ibrido a 12 Volt, che accompagna la Austral in fase di Start & Stop, nelle ripartenze e si ricarica in maniera autonoma.

A questo si abbina il cambio automatico a doppia frizione che sa offrire una corretta fluidità, con cambiate quasi impercettibili, unico neo il passaggio da drive a retro, ma per il resto rimane una trasmissione molto convincente. Non mi ha convinto molto la leva sul piantone, tra l’altro in una zona un poco affollata, infatti mi è capitato di azionale il tergiverso pensando che fosse il cambio, ma in compenso le palette al volante rendono le cambiate più divertenti. Per questo ci sono anche le modalità di guida del sistema MultiSense, attivabile sul volante, che agiscono sull’elettronica per offrire diversi stili di guida, in sport ad esempio, tutto diventa più pronto.


Le prestazioni restano buone, nonostante il peso di quasi 1.600 kg, con una velocità di punta autolimitata a 175 km/h ed uno 0 a 100 coperto in poco più di 9 secondi.


Renault Austral: Consumi


Chiaramente uno dei pregi sono i consumi che restano assolutamente di buon livello, va ricordato che l’Austral non prevede motorizzazioni Diesel, dunque il lavoro fatto in Renault è quello di non far sentire la mancanza del gasolio. Pertanto parliamo di 6,4 litri per 100 km in base ai dati riportati dal computer di bordo, non male davvero.


Renault Austral: Sicurezza


Per la guida autonoma siamo a un livello 2, con ADAS come il Cruise control adattivo, la frenata automatica di emergenza, il mantenimento attivo della corsia ed il lettore dell’angolo cieco, ma attenzione, perché per avere molti di questi accessori ci sono due pacchetti a pagamento, il primo da 700 euro ed il secondo da 400, entrambe molto consigliati. Dunque, è meglio prevederli nel preventivo, anche se sarebbe stato meglio averli di serie.


In conclusione la Renault Austral con il micro ibrido da 12V e 160 cavalli risulta la scelta più azzeccata. Una vettura che, se avrete la possibilità di provarla, rimarrete sicuramente sorpresi, pertanto, una grande viaggiatrice con costi di gestione più che accettabili.


Renault Austral: Prezzo


La gamma di Austral è composta da tre motorizzazioni, due mild ed un full hybrid, con ben cinque allestimenti. Per un modello ricco come il nostro, ovvero il Techno Esprit Alpine, con il micro ibrido da 160 cv con tinta bicolor, servono 39.250 euro.


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