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Solo auto elettrica nell’Unione europea e negli USA: Cosa succede

Auto solo elettriche dal 2035, sì o no? Ecco gli sviluppi in Europa e le novità, a riguardo, negli USA.


Caos auto elettrica nell’Unione europea: non ci sono ancora certezze, a distanza di anni dal primo progetto legge. Al 99%, in Ue le Case potranno vendere solo elettriche dal 2035. Con una deroga per gli e-fuel, voluta dalla Germania, che minacciava di provocare la paralisi istituzionale se l’Ue non avesse dato l’ok alle vetture a benzina o diesel con carburanti sintetici, sui quali le aziende tedesche sono avvantaggiate grazie a forti investimenti.


Berlino ha stravinto in Europa, confermando quanto già noto, ossia che i teutonici comandano dalle parti di Bruxelles, specie quando i temi sono scottanti, come quello automotive. Adesso, si attende la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale.


In base a un cavillo normativo soggetto a più interpretazioni, l’Italia vorrebbe imporre la propria deroga: sì all’elettrico, con eccezione per le termiche alimentate da biocarburanti. Basse le probabilità di successo del Governo Meloni, dopo anni di sudditanza del nostro Paese su questioni chiave.


A creare altra confusione, la commissaria europea all'Energia, l'estone Kadri Simson: aveva aperto al futuro utilizzo dei biocarburanti dal 2035. Per poi essere smentita da Tim McPhie, il portavoce della stessa Commissione per l'Energia. La commissaria avrebbe parlato solo “in generale, dicendo che i biocarburanti fanno parte di diverse parti di legislazione europee. Non ha detto in modo specifico che i biocarburanti avranno un ruolo nella futura attuazione”.


Un groviglio istituzionale, con tanto burocratese. Un pasticcio. Prima, l’Ue ha dato l’ok all’elettrico; poi, s’è piegata ai voleri della Germania con gli e-fuel; quindi, ha detto sì e infine no all’Italia per i bio-fuel.


Esiste un secondo problema. Lo evidenzia il direttore generale dell’Unrae (Unione Case estere), Andrea Cardinali: “Come si farà a impedire alle auto omologate per l’utilizzo di e-fuel dopo il 2035 di utilizzare i carburanti fossili, che comunque dovranno essere disponibili per il circolante termico? Serviranno dispositivi anti-frode integrati nei motori stessi”.


Intanto, l’Unrae va in pressing sull’Esecutivo nostrano: sulla transizione energetica del settore, c’è bisogno di chiarezza. Invece, ritardi, indecisioni e messaggi allarmistici non aiutano gli investimenti delle imprese e i consumatori a fare le loro scelte nel percorso avviato. La riduzione delle emissioni è una precisa indicazione europea e la transizione energetica è un dovere sociale, oltre che una imperdibile opportunità economica verso un grande progresso tecnologico sostenibile.


Il tutto mentre gli Stati Uniti si muovono quasi in parallelo. L’EPA (Environmental Protection Agency), ossia l’Agenzia per la protezione dell’ambiente, ha annunciato una proposta: nuovi standard federali per le emissioni dei veicoli che accelereranno la transizione verso una mobilità green. Obiettivo: che siano adatti ad affrontare la crisi climatica. Così da migliorare la qualità dell’aria e da risparmiare dieci miliardi di tonnellate di emissioni di CO2, la famigerata anidride carbonica, il climalterante che causa il buco dell’ozono. Si eviterà l’importazione di 20 miliardi di barili di petrolio.


L’amministrazione Biden evidenzia i 130.000 punti di ricarica pubblici in tutto il Paese, il 40% in più rispetto al 2020. E sottolinea che il settore privato si è impegnato a investire 120 miliardi di dollari in auto elettriche e batterie. Nel mirino il 2027. I criteri si applicano ai veicoli nuovi a partire dal Model Year 2027. Quell’anno, il 67% delle vetture vendute negli Stati Uniti saranno a emissioni zero entro il 2032; contro il 6% del 2022. In questo, gli USA hanno un duplice vantaggio sull’Ue. Uno: meno burocrazia. Due: maggiori incentivi fiscali all’industria statunitense, a protezione dei lavoratori del posto.

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