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Addio Milano, arriva la Junior

Le polemiche non piacciono ai vertici Stellantis, che spengono ogni polemica cambiando nome all'auto del rilancio.


Sembrava impossibile ma è avvenuto sul serio. Dopo la presa di posizione del Governo italiano e del ministro del made in Italy Adolfo Urso, che aveva sollevato perplessità sull'opportunità di chiamare Milano una vettura costruita in Polonia, affermando che vi era una chiara violazione dell'articolo 144, comma 1 bis sull'Italian Sounding, una norma nata a tutela dell'italianità, i vertici di Stellantis sono corsi ai ripari, anche se in effetti, secondo i giuristi interpellati dal gruppo, non vi era alcuna incompatibilità sul nome.

Dunque a voce di Jean-Philippe Imparato, CEO di Alfa Romeo, la casa ha deciso di cambiare nome alla neonata B-suv da Milano a Junior, per spegnere sul nascere ogni polemica o distrazione sul lancio di un'auto di importanza vitale per il gruppo.

Chiaramente la notizia non è passata certo inosservata e crea una sorta di precedente, che allarmerà molti costruttori in procinto di lanciare prodotti con nomi italiani, basti pensare alla Ford Capri, attesa nel 2025.

Non è ancora chiaro se la mossa di Stellantis mette più in imbarazzo il Governo italiano o il gruppo italo francese, sta di fatto che il clamore di questa decisione accende ancor più i riflettori sulla piccola b-suv del Biscione, che dopo le accese discussioni sul design, si vede proiettata nelle prime pagine della stampa internazionale. Come diceva qualcuno: "...purchè se ne parli"



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