Conto alla rovescia agli incroci e procedure più semplici per installare le telecamere che rilevano la velocità .
Cominciamo da una certezza. Sta per arrivare il decreto del countdown ai semafori, previsto da una legge del 2010. Come funziona? Quando è verde, c’è il conto alla rovescia, così sai quanti secondi mancano all’accensione del rosso. Ti regoli, vai più piano e causi meno incidenti. Ci sono stati testi nei Comuni, che hanno funzionato bene. Si aspetta che l’Unione Europea esamini tutto e ci dia il via libera definitivo.
Potrà esserci l’inserimento del solo countdown a integrazione di impianti semaforici esistenti. Oppure ci sarà il solo conto alla rovescia per la sostituzione integrale delle lanterne. O, terza possibilità , scatterà l’installazione contestuale del countdown e delle lanterne in impianti semaforici nuovi al 100%.
Sarà prezioso per gli incroci delicati, a rischio sinistro. In cui siano presenti attraversamenti pedonali o ciclabili o ciclopedonali. Per proteggere gli utenti vulnerabili: chi va in bici, su monopattino elettrico, a piedi.
Sbarcheranno i countdown anche alle intersezioni in ambito extraurbano, con flussi veicolari significativi e velocità operative dei veicoli elevate; richiedono un dimensionamento della durata della fase del giallo, pari o superiore a 5 secondi. In più, ecco dispositivi complementari, come appositi pulsanti collocati sul sostegno delle lanterne semaforiche e i sensori di rilevamento dei veicoli.
Ma veniamo agli autovelox. Aspetto delicato e controverso. C’è una norma che frena i Comuni. Per l’articolo 142 del Codice della Strada, sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate. Con operazioni tecniche particolari. Non basta la semplice approvazione, molto più rapida e semplice.
Per legge, quindi, serve l’autovelox tarato almeno una volta l’anno (come vuole addirittura la Corte Costituzionale) e omologato alla perfezione. Infatti, l’articolo 111 del dpR 610/1996 è chiaro: nei casi di omologazione o di approvazione di prototipi, il ministero dei Lavori pubblici autorizza il richiedente alla produzione e alla commercializzazione del prodotto.
Come si pensa di risolvere la situazione? Nella bozza di decreto Infrastrutture, è atterrata la sorpresa: autovelox validi se solo approvati, non serve l’omologazione. Così, la vita per i Comuni diverrà molto più facile, non potranno più perdere ricorsi, e potranno mettere con molta più rapidità le macchinette per rilevare gli eccessi di velocità .
Chissà che in futuro non intervenga ancora la Corte Costituzionale a imporre l’omologazione: uno strumento che misura e multa dev’essere preciso al millimetro e al millesimo di secondo.