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Disastro incentivi per le elettriche in Italia: Cosa chiede la filiera auto

Italia, Paese arretrato in fatto di auto elettrica. Infatti, c’è stata una nuova forte accelerazione delle immatricolazioni di vetture ad aprile, con 125.805 unità e una crescita del 29,2% rispetto allo stesso mese del 2022; ma l’Unrae (Unione Case estere) attacca: gli incentivi all’acquisto di mezzi a basse emissioni non stanno funzionando. Lo dimostra un dato, ossia che ad aprile la CO2 media è cresciuta del 2,9%.


Evidentemente, i bonus concepiti dal vecchio Governo (e non toccati da quello nuovo) non sono adatti: gettoni di Stato bassi per veicoli così costosi come le elettriche. Serve una riformulazione degli incentivi: l’innalzamento dei tetti di prezzo e l’inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno.


A tale proposito, l'Unrae attende una convocazione del Tavolo Automotive, di cui non si hanno più notizie, per lavorare di comune accordo col Governo Meloni verso obiettivi condivisi.



Sulla stessa linea Motus-E, associazione no profit, secondo cui con un’adeguata revisione delle politiche incentivanti e fiscali, per i privati e per le flotte, il mercato italiano delle auto elettriche potrebbe crescere in modo davvero notevole. Target: recuperare terreno rispetto ai maggiori Paesi europei, con cui siamo già abbondantemente in grado di competere dal punto di vista delle infrastrutture di ricarica.


Ma i soldi per le elettriche ci sono? Sì, dice Massimo Nordio, presidente di Motus-E. Che pensa al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e al fondo automotive. Tuttavia, è essenziale sfruttarle al meglio.


Da parte sua l’Anfia (filiera auto) punta a impedire l’effetto attesa. Cioè? La politica annuncia gli incentivi; i consumatori non comprano aspettando i bonus; e così la situazione peggiora anziché migliorare. Ecco la richiesta all’Esecutivo: accelerare la rimodulazione degli incentivi attualmente in vigore per l’acquisto di vetture a bassissime e zero emissioni. E provvedere alla riallocazione degli oltre 250 milioni di euro avanzati dall’ecobonus 2022 per l’incentivazione delle fasce 0-20. In modo da supportare la ripresa e la crescita del mercato delle auto elettriche, anche aumentandone l’incentivo unitario, e 61-135 g/km di CO2.


Fra l’altro, cautela a far festa coi numeri recenti del mercato complessivo italiano. Il Centro Studi Promotor evidenzia come la ripresa sia in atto da agosto 2022 per il venire meno di gran parte delle difficoltà legate alla carenza di componenti. Insomma, d’un colpo, si sono sbloccate le consegne ai clienti. Persistono tuttavia tutti gli altri fattori di freno della domanda: la domanda è ancora ben lontana dai livelli precedenti la crisi innescata dall’epidemia di coronavirus, cioè dai livelli del 2019. Le immatricolazioni del primo quadrimestre del 2023 vanno a picco del 22,5% sullo stesso periodo del 2019.



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