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Incertezza elettrica: quanto di peggio possa esserci per i Costruttori

L’Associazione europea delle Case auto esorta la politica a scegliere.


Unione europea nel limbo, sospesa fra auto endotermica a benzina o diesel e auto elettrica. Al momento, dopo la retromarcia sul bando alle vetture tradizionali nel 2035, non è dato sapere quando l’Ue prenderà una decisione. Uno stallo che danneggia i Produttori, tanto che L’Associazione europea delle Case auto (l’Acea) ha chiesto alla Commissione Ue e al Consiglio Ue di individuare una soluzione all’attuale impasse. Obiettivo: fornire al comparto automotive le certezze necessarie per pianificare gli investimenti.


La stessa Acea è chiara quando mette il nemico nel mirino: l’elettrificazione di massa è una parte importante della soluzione verso cui tutti stiamo spingendo. Ma attenzione, perché il nemico è l'energia basata sui fossili, non una tecnologia particolare. Il rischio è che Europa sia l’unica area geografica destinata ad abbandonare la neutralità tecnologica come pilastro del suo quadro normativo. A vantaggio di Cina e USA.


In ogni caso, dice l’Acea, servono sia l’accesso alle materie prime necessarie sia una fitta rete di infrastrutture di ricarica e rifornimento. A tal proposito, urgono chiari indicatori di performance per le colonnine: insomma, bisogna capire quanti elettroni possono fornire alle vetture e in quanto tempo. Così che l’utilizzo di un’elettrica sia assimilabile a quello di una macchina a benzina o diesel in termini di rifornimento.


Sullo sfondo, resta il tema del riciclo delle batterie. Motus-E (associazione che mira ad accelerare la transizione) ricorda come nichel, cobalto e litio, contenuti nel catodo all’interno della cella, rappresentano il 13% dei volumi riciclati: potranno consentire di generare marginalità tramite la vendita finalizzata a nuovi processi produttivi.


Infatti, la catena del valore delle batterie per veicoli elettrici è strutturata in due macro-fasi: produzione e utilizzo; gestione del fine vita, che include le fasi di raccolta, trasporto, eventuale applicazione di seconda vita e riciclo della batteria e termina con la vendita di materiale riciclato.

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