Kia Stonic 2026 1.0 T-GDi MHEV 115 CV: più matura e tecnologica
- Marcelo A. Poblete

- 12 minuti fa
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Il restyling 2026 porta nuova tecnologia, interni più curati e un mild-hybrid da 115 CV che rende la Stonic ancora più equilibrata nella guida quotidiana.

Design sportivo e hi-tech - La prima cosa che colpisce della nuova Kia Stonic 2026 è quanto sia cambiata pur restando immediatamente riconoscibile. Il restyling le dona un carattere più deciso: il frontale affilato, la nuova firma luminosa e le proporzioni leggermente cresciute la fanno sembrare più adulta, meno “city crossover”, più piccola SUV coupè con una marcata personalità.
Avvicinandosi all’allestimento Style Special, l’impressione si rafforza: dettagli curati, giochi di luce sulle superfici, e quella sensazione — già da fuori — che Kia abbia fatto un passo in avanti nella percezione generale dell’auto.

Tiger nose confermato e più sottile - Il frontale dice addio alla grande calandra, adottando una soluzione più vicina a quella di una vettura elettrica: superficie chiusa e una sottile linea scura che unisce i proiettori full LED, con un accenno al Tiger Nose. La parte inferiore del paraurti varia in base all’allestimento: nel nostro Style risulta più elegante, mentre sulla GT-Line assume un carattere decisamente più aggressivo.
La fiancata rimane pressoché invariata, con le generose protezioni su passaruota e sottoporta. A completare il look ci pensano i nuovi cerchi in lega da 17", differenti a seconda del modello; sulla versione Urban sono invece da 16".
Tutto nuovo anche il posteriore, caratterizzato da gruppi ottici a LED che riprendono il linguaggio geometrico introdotto dal recente corso stilistico del marchio. L’insieme appare più massiccio e, al centro, spicca il grande logo Kia.
Il paraurti riprende un tema simile a quello anteriore, con un generoso estrattore in simil alluminio corredato di riflettenti e retronebbia, mentre non è presente alcuno scarico a vista.
Interni ridisegnati all'insegna della connettività - Salendo a bordo, la conferma arriva immediata. La plancia è stata completamente ridisegnata e, grazie al doppio display da 12,3 pollici, la Stonic sembra quasi un modello completamente nuovo rispetto al passato. Il sistema connesso e aggiornabile over the air permette la condivisione dei contenuti dello smartphone tramite Apple CarPlay e Android Auto, sebbene solo via cavo. La nuova plancia è accattivante, con comandi intuitivi, e trasmette una sensazione di modernità piacevole e mai eccessiva.

L’abitacolo resta semplice e funzionale, ma ora appare finalmente maturo, con un’atmosfera che mette subito a proprio agio senza rinunciare alla tecnologia: è presente il caricatore a induzione per lo smartphone e la nuova pulsantiera del clima con tasti a sfioramento, commutabile anche per la gestione dell’infotainment. Il nostro esemplare con cambio manuale adotta una leva classica, ben integrata nel design complessivo. I sedili sono confortevoli, rivestiti in tessuto tecnico robusto e facilmente lavabile. Le regolazioni, tutte manuali, permettono di trovare una corretta triangolazione di guida.
Dietro lo spazio è buono per tre adulti e, grazie al pavimento quasi piatto, anche chi siede al centro ha sufficiente libertà per gambe e piedi. Peccato per l’assenza delle bocchette dell’aria, compensate però dalla presenza di una presa USB.
Il bagagliaio resta quello noto — intorno ai 350 litri — quindi adeguato per la vita quotidiana e i weekend, un po’ meno se si viaggia sempre in quattro con molti bagagli. Qui si apprezza la cappelliera che può scorrere dietro a i sedili.
Un propulsore che punta all'economia - Il tre cilindri mild-hybrid da 115 CV sorprende per la sua fluidità. Non è un motore che vuole impressionare, e non pretende di essere sportivo: il suo mestiere è accompagnarti in modo naturale nella vita di tutti i giorni. Nel traffico cittadino si muove con leggerezza, grazie anche all’aiuto del sistema ibrido che interviene silenziosamente nelle ripartenze. È una guida rilassata, che non mette mai in difficoltà e che sembra pensata proprio per chi vive tra rotonde, semafori e parcheggi stretti.
Uscendo dalla città, la Stonic mantiene questo carattere equilibrato. In extraurbano scorre bene, assorbe buche e irregolarità senza rumori fastidiosi e affronta curve e cambi di ritmo con una compostezza sincera, quasi “educata”. Anche in autostrada, una volta raggiunta l’andatura di crociera, si rivela silenziosa e stabile quanto basta per viaggi medio-lunghi, anche se non è certo pensata per sorpassi rabbiosi o velocità da sostenute. Il cambio manuale a 6 rapporti si comporta in modo impeccabile, grazie a innesti precisi e a una rapportatura studiata per massimizzare il risparmio di carburante.

Quello che colpisce davvero della Stonic 2026, però, è il senso generale di completezza. Non vuole essere la più grande, né la più veloce, né la più lussuosa. Vuole essere l’auto giusta per chi cerca un mezzo pratico, piacevole, ben accessoriato e moderno, senza eccessi ma senza rinunce. E in questo riesce pienamente.
In definitiva, questa nuova Stonic sembra aver finalmente trovato il proprio equilibrio. È cresciuta al punto giusto, ha guadagnato tecnologia che fa davvero la differenza e mantiene quella leggerezza di guida che l’ha sempre resa adatta alla vita di ogni giorno. È un restyling che non si limita a un trucco estetico: è una vera evoluzione, che si percepisce fin dai primi chilometri.


























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