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Opel Frontera | L'antiduster made in Germany

Abbiamo provato la nuova Opel Frontera in allestimento di accesso con motorizzazione hybrid. Un auto concreta e robusta ed economica nella gestione.


NOME RIVALUTATO - La nuova Opel Frontera rivaluta una denominazione che identificava uno dei primi SUV europei, ma che in Italia non aveva riscontrato il giusto apprezzamento, sia per il design troppo vicino alla Isuzu MU, dalla quale derivava, sia per alcune soluzioni di stile che la rendevano poco “europea”. Oggi tutto cambia: Opel non fa più parte della galassia GM, ma del gruppo Stellantis. Dunque, una storia totalmente diversa.

La piattaforma è la Smart Car, la stessa utilizzata da Citroën C3, C3 Aircross e Fiat Grande Panda.


DESIGN CHE ESPRIME ROBUSTEZZA - Le linee esterne potrebbero sembrarvi vagamente familiari. Questo perché la nuova Opel Frontera è una sorta di “cugina” della Citroën C3 Aircross, con cui condivide ben più del semplice gruppo: utilizza infatti la stessa piattaforma e lo stesso motore.

Per il momento arriveranno due versioni. Una è un’ibrida a 48 volt con 136 CV e cambio automatico a doppia frizione, al cui interno è integrato un motore elettrico da 28 CV. È ordinabile anche la motorizzazione d’accesso da 110 CV, anch’essa ibrida.

Non poteva mancare la versione 100% elettrica, dotata di un powertrain a magneti permanenti montato sull'asse anteriore, con 113 CV di potenza, alimentato da una batteria da 40 kWh che consente oltre 300 km di autonomia. È inoltre in arrivo una variante con oltre 400 km di autonomia.

Il design è massiccio, con un frontale dominato dal Visor, che integra i fari full LED a cascata e la tipica firma luminosa Opel. Il paraurti è prominente, con una generosa apertura per il raffreddamento.

Le superfici sono levigate e ben proporzionate, con un buon equilibrio tra i volumi. Il padiglione e il giroporta richiamano da vicino quelli della Citroën C3 Aircross, ma il posteriore mantiene una marcata originalità, grazie ai gruppi ottici a LED su due livelli che si prolungano all'interno del portellone.

Faranno sicuramente discutere i cerchi in acciaio senza copricerchi, presenti sul nostro esemplare in allestimento Edition, che possono essere richiesti anche in bianco con sovrapprezzo: una soluzione che ricorda la versione base della Dacia Duster.



ABITACOLO CURATO - All’interno della nuova Frontera troviamo uno schermo digitale da 10" dietro al volante, con un agrafica chiara e ricca di contenti. Qui, l’unica differenza tra la Frontera ibrida e quella elettrica è che, in quest’ultima, sul lato sinistro appare l’indicatore del livello della batteria, con la percentuale e l’autonomia residua. Nella variante ibrida, invece, è presente un computer di bordo che mostra il consumo e l’autonomia. Per l'infotainment la schermo è da 10 pollici con la possibilità di condividere i contenuti dello smartphone attraverso Apple car Play ed Android Auto in modalità senza fili.

Il dispositivo è aggiornabile e completo di navigatore e retrocamera. Nelle versioni di accesso è prevista una base su cui posizionare lo smartphone, che svolge la funzione di sistema multimediale.

Uno dei punti di forza di questo modello si trova nella zona posteriore. A partire dal bagagliaio, che offre una grande capacità di carico: da 460 a 1.600 litri, con una soglia di carico bassa e un ampio accesso. A suo favore giocano anche le forme regolari del vano bagagli, che dispone inoltre di un doppio fondo.

Anche i sedili posteriori sono stati una piacevole sorpresa. Nell’Opel Frontera c’è spazio sufficiente per tre adulti, anche se nella versione elettrica le gambe risultano leggermente più piegate, a causa di un pavimento leggermente rialzato per via della batteria.

Apprezzabile la posizione della seduta, che è rilassata e rialzata: migliora la visibilità e dà una sensazione di maggiore ariosità. Anche l’imbottitura è ben fatta, anche se bisogna segnalare l’assenza delle bocchette di aerazione posteriori e del bracciolo centrale.

Anche nei posti anteriori si viaggia bene. I sedili seguono lo stesso schema di quelli posteriori e sono progettati per ridurre l’affaticamento (in Opel dichiarano un 15% in meno rispetto a un sedile tradizionale). Risultano generalmente comodi, anche se la seduta è un po’ troppo alta.



UNA GUIDA RILASSATA E CONFORTEVOLE - La protagonista del nostro test drive è il modello ibrido da 136 CV, che risulta particolarmente brillante.

La Opel Frontera è un’auto comoda, purché resti nel suo ambito ideale (cioè con una guida tranquilla), con un buon comfort acustico.

Apprezzabile la buona stabilità e le sospensioni tarate in maniera turistica, che assorbono senza problemi ogni asperità, complici anche le generose coperture barra 60.

La Frontera ibrida utilizza lo stesso sistema mild hybrid di altri modelli del gruppo Stellantis, come la Jeep Avenger e l'Alfa Romeo Junior.

Il sistema ibrido è dotato di una batteria da 0,898 kWh di capacità netta. In città si riesce a viaggiare spesso in modalità elettrica (secondo Opel, per oltre la metà del tempo), il che si traduce in consumi decisamente contenuti.

Durante la guida sono emerse alcune vibrazioni, tipiche dei motori tre cilindri, ma nel complesso ben gestite.

Lo sterzo risulta piuttosto preciso e piacevole, con un carico leggero che la rende agile nel traffico. Nota positiva anche per quanto riguarda l’impianto frenante, con quattro dischi.






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© 2021 Copyright 8k  Showcar news testata giornalistica registrata Trib. BS. Direttore responsabile Marcelo A. Poblete

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