No, nessuna Tesla è stata ritirata: bufala
Solo negli Stati Uniti, Tesla sta richiamando due milioni di veicoli per via di un difetto nel sistema che serve a garantire che i conducenti prestino attenzione mentre utilizzano Autopilot. Da remoto, la Casa farà un aggiornamento. Ci sono in rete tre fake news. Uno: le Tesla verranno ritirate per essere riportate in Texas, dove c’è la sede del Costruttore. Due: le macchine si stoppano e devono andare in officina. Tre: il guaio riguarda tutto il mondo.
La realtà è invece semplice: sta scritta nei documenti pubblicati dalla National highway traffic safety administration (Nhtsa), l’agenzia americana che si occupa di sicurezza stradale. L’azienda di auto elettriche non sta ritirando fisicamente i suoi veicoli: distribuisce un aggiornamento del software. Per Model X, Model S, Model Y e Model 3 prodotte tra il 5 ottobre 2012 e il 7 dicembre 2023.
Come ci si è arrivati? Dal 2016, l’agenzia ha avviato più di 40 indagini su incidenti che hanno coinvolto le Tesla: i metodi che Autopilot usa per garantire che i conducenti prestino attenzione e abbiano il controllo della situazione sono inadeguati. “In alcune circostanze, quando l'Autosteer, il sistema di sterzatura automatica, è attivo i controlli della funzione potrebbero non essere sufficienti a impedire un uso improprio da parte del guidatore".
Ma le bufale anti Tesla attraggono gli utenti: è clickbait. Un contenuto web la cui principale funzione è di attirare il maggior numero possibile di internauti, per generare rendite pubblicitarie online.
C’è un secondo attacco contro Tesla. La battaglia vede Reuters vs Musk. L’agenzia di notizie ha titolato un reportage: “Tesla ha incolpato gli automobilisti per guasti a parti che da tempo sapeva essere difettose“. Nell’articolo si racconta per la storia di Shreyansh Jain, un ingegnere elettronico di Cambridge, che a marzo ha acquistato una Tesla Model Y: “Mentre guidava con la moglie e la figlia di tre anni, ha improvvisamente perso il controllo dello sterzo mentre svoltava lentamente… La sospensione anteriore destra dell’auto era crollata e alcune parti raschiavano la strada rumorosamente quando si fermava“.
Rarissimo che la Casa texana replichi a quanto la stampa racconta, ma stavolta qualcosa non è stato davvero digerito: “Reuters ha pubblicato un articolo che inizia con un titolo estremamente fuorviante ed è pieno di informazioni incomplete e palesemente errate. Si suggerisce vagamente e senza senso che ci siano migliaia e migliaia di clienti scontenti. Non ha senso. La realtà è che la fidelizzazione dei clienti di Tesla è tra le migliori e le più alte del settore”.
Qual è il cuore della questione? La foto del cliente non rappresenta un componente guasto, ma un componente post-incidente danneggiato nel tentativo di ridurre gli effetti negativi di una collisione. Il cliente è stato informato che Tesla è stata in grado di rivedere la telemetria e ha capito che si era verificato un incidente, per cui la riparazione non era coperta da garanzia, dice Tesla.
Comments