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Immagine del redattoreMarcelo A. Poblete

Triumph Trident 660, per iniziare al massimo

La prova della nuova Triumph Trident 660.



Da sempre Triumph ci ha abituati a moto di categoria premium, ed anche la Trident non delude, sia per le soluzioni stilistiche che i contenuti tecnici.


Trident Look


Facciamo un passo indietro, perché la prima Trident risale al 1968 e molti aspetti del design richiamano la prima serie, come ad esempio la modanatura in plastica salva ginocchia sul serbatoio, il grande faro tondo, che adesso è a led estremamente efficace, e pochi altri dettagli, infatti la matita di Rodolfo Frascoli, designer della Trident, ha voluto si onorare la sua storia ma di fatto ha creato una delle roadster naked più belle oggi in commercio.



Ma vediamola nel dettaglio partendo proprio dal design del serbatoio, molto bombato e dominato dalla Union Jack e lo script Triumph, mentre la denominazione in targhetta è sul salva ginocchio, ricavato in un incavo molto comodo per l’impostazione.



Il telaio è un perimetrale tubolare in acciaio e anche qui troviamo dettagli degni di nota, come la pedaliera su un supporto in alluminio lucido, il sotto sella che sembra sparire per lasciare la comoda sella per 2 quasi a galleggiare , che termina con un faro a led integrato alla perfezione, mentre la targa è spostata sul para spruzzi sulla ruota posteriore.

Veri elementi di design sono i mangioni, che si integrano alla perfezione ed in grande forcellone scuro.

Sotto il serbatoio troviamo due elementi di contorno al radiatore, ma a rubare la scena c’è il grande faro tondo a led suddiviso in due sezioni.

Davanti troviamo una forcella a steli rovesciati Showa da 41mm con funzioni separate SFF, dunque idraulico e molla, con l’escursione da 110mm.

Qui si evidenzia il piccolo parafango che scende per proteggere lo stelo ed il bel cerchio nero anteriore da 17 pollici con copertura Michelin Road con misura 120/70 ZR17.

L’impianto frenante è affidato a due dischi da 310mm, morsi da pinze Nissin a due pistonicini con attacco assiale.



La sospensione posteriore è sostenuta da un mono Showa regolabile sul precarico, ed un’escursione da 124mm. Il monodico posteriore è da 255mm con pinza nissin con un singolo pistoncino.

La cerchio è anche qui da 17 pollici con copertura Michelin Road da 180/55.

Le misure confermano la sua compattezza con un interasse di 1401mm ed un’altezza delle sella di 805mm. Il peso in ordine di marcia è di 189Kg.

Molto bello il cluster di forma circolare con due display, che consentono di tenere sott’occhio numerose informazioni con una grafica facile ed intuitiva e dati sempre ben leggibili. La visibilità è buona con qualsiasi condizione di luce. Le modalità vengono comandate dai pulsanti sul manubrio.



La triangolazione in sella è molto corretta per bikers di qualsiasi altezza, con le pedane rialzate e centrali che spingono a piegare i ginocchi che trovano il gesto spazio nell’incavo sul serbatoio. Il manubrio largo consente una buna manovrabilità ed è spostato verso il pilota, bene l’escursione delle leve regolabili.

Per chi side dietro lo spazio è abbondante, grazie alla sella ben conformata ed il posizionamento delle pedaline bene i mangioni che si rivelato ottimamente impugnabili.

Ma passiamo al suo cuore pulsante, ovvero il tre cilindri in linea da 660cc, lo stesso della Street Triple ma anche quello che equipaggia i prototipo di moto 2, con una cilindrata contenuta, ma la medesima architettura.

Il tutto per 81 cv di potenza massima a 10.250 giri ed una coppia di 64 Nm a 6250 giri.

Il cambio meccanico a 6 rapporti con quick shifter optional.



Il sound è garantito dallo scarico compatto che emette vera musica.

L’elettronica è da moto di categoria nettamente superiore, partendo dall’acceleratore ride by wire, due settaggi Road e Rain, il control trattino disinseribile in più un ABS a due canali.



Trident: Guida


Mettiamo subito le cose in chiaro, questa moto nasce con l’obbiettivo di adattarsi alla guida anche di chi è alle prime armi, ma non dovete trarvi in inganno, in quanto la Trident sa sfoderare gli artigli diventando divertente e veloce anche se alla guida c’è un biker abituato a buttare giù tutto, in quanto la ciclistica, permette anche di osare, ma sempre in piena sicurezza, perchè è questa la sensazione che regala, quella di totale controllo, senza alcuna sorpresa.



Ed è qui che ci si rende conto che Triumph ha prodotto una moto equilibrata alla perfezione che trova nel suo tre cilindri una vera ispirazione. Questo motore lo ricordo molto bene in quanto l’ho provato qualche settimana fa sulla Street Triple, che a dire il vero aveva tutt’altro carattere, non solo per i 30 cv, ma sulla Trident, nonostante la cilindrata di 660cv sfodera una personalità marcata, con una erogazione che nei bassi regimi è docile, ma appena superate i 5000 giri inizia a diventare quasi nervosa, ma soprattutto divertente.

Chiaramente se la trovate troppo decisa, ci sono due mappature, ma nel complesso è difficile non amarla da subito.

Molto bene il cambio a 6 rapporti al quale suggerisco di mettere in preventivo il quick shifter, che la completa. La rapportatura è molto equilibrata.

Cambi di direzione e pieghe sono un gioco, grazie alla ciclistica che lavora a dovere, con la forcella anteriore, che non è cedevole, anzi, ed anche il mono posteriore assiste alla perfezione la maneggevolezza, del resto parliamo di una molto molto compatta.

La posizione di guida è ottima per bikers di qualsiasi altezza, mi è piaciuto molto il manubrio avanzato che consente di caricare sull’anteriore ed avere maggior controllo.

Agilissima anche nel traffico, si può gestire un ingorgo senza quasi mai mettere giu il piede.

Capitolo freni non male davvero, la modularità sull’anteriore è buona, con una prima fase non brusca per poi diventare decisa. Mentre dietro serve un poco di energia sul pedale, ABS per niente invasivo.

La trident non vibra in maniera particolare, ma lo fa più di alcune concorrenti, ma non è certo fastidiosa, anzi a me personalmente questo aspetto mi è piaciuto, in quanto si percepisce con maggior vigore il ritmo del propulsore.

Consumi, nella media, parliamo di poco più di 20km al litro.




Trident: Conclusione


In sintesi, la nuova Triumph Trident rappresenta il giusto compromesso per chi desidera entrare nel mondo del marchio britannico, ma anche per chi ama divertirsi sulle due ruote, con una moto di agile, divertente e prestazionale, che mette il piacere di guida al primo piano.


Trident: Prezzi


La nuova Triumph Tident 660 costa 8.395 euro al netto degli optional, sono disponibili diverse colorazioni e numerosi pacchetti optional.



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Triumph Trident 660: Video






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