Il blocchi del traffico sono fuori controllo, ma quanto è efficace questa comunicazione?
Disobbedienza civile nonviolenta contro il collasso ecoclimatico: così si presentano gli attivisti di Ultima Generazione. Che d’improvviso sbucano su strade urbane, Statali e autostrade, bloccano il traffico e cercano di sensibilizzare tutti. Sostengono di interrompere la quotidianità con azioni nonviolente semplici, polarizzando l'opinione pubblica sulle richieste e mettendo in luce tutte le contraddizioni di questo Governo che, per "contrastare il collasso ecoclimatico", investe nel fossile. Il problema è che nei guai ci vanno gli automobilisti: persone che stanno andando al lavoro, o stanno tornando a casa, oppure hanno appuntamenti urgenti di natura professionale o sanitaria. Ma anche chi sta scorrazzando in auto o sta andando in un qualunque luogo a svolgere una qualsiasi attività.
Così, combattono con blocchi stradali, scioperi della fame e imbrattamenti ripetuti. Per esempio, venerdì 10 novembre alcuni attivisti a Catania hanno imbrattato la fontana dei Malavoglia con vernice rossa e hanno bloccato il traffico dei veicoli in piazza Verga, nei pressi del tribunale. Ma momenti di fortissima tensione si verificano spesso su strade e autostrade. Il rischio è che la discussione degeneri, trasformandosi in una lite fisica. L’automobilista, attenzione, andrebbe nei guai e potrebbe essere denunciato penalmente. Non c’entra che l’attivista abbia a sua volta commesso più reati in precedenza: a questo provvede la pubblica autorità.
Da dove arrivano i soldi per viaggiare, organizzarsi, comprare striscioni, essere forti nei social, acquistare colla potente per attaccare la mano sull’asfalto? Mistero. Pare ci siano le donazioni di alcuni personaggi. Di certo, gli attivisti chiedono un fondo preventivo e permanente di 20 miliardi di euro sempre pronti a essere spesi per ripagare i danni da calamità ed eventi climatici estremi. Vogliono che tutte le persone che vedono le proprie strade, le proprie case, i propri raccolti devastati da alluvioni, grandinate, gelate fuori stagione, siccità anomala vengano ripagate di ciò che hanno perso immediatamente.
Occhio pure all’investimento involontario su strada di un attivista: c’è il reato di omicidio e lesioni stradali. Pene minimali nel più frequente caso di lesioni colpose gravi (da un anno e 6 mesi a 3 anni) o gravissime (da 2 a 4 anni), causate da manovre pericolose. Con colpa, non volontariamente. Insomma, quel blocco stradale, se fa saltare i nervi, diventa un boomerang micidiale sotto ogni profilo. Sperando davvero che mai accada.
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