Il noleggio a lungo termine piace, ma come può migliorare?
Da gennaio a ottobre 2023, in Italia, le società di noleggio a lungo termine hanno comprato 318.229 auto, in aumento del 30% sullo stesso periodo del 2022, stando ai numeri Dataforce. Vetture che vengono poi girate alle aziende, alle partite Iva e ai privati, in cambio di un canone mensile che include l’uso del mezzo più i servizi (assicurazioni, manutenzione e altro). In questi otto mesi, il mercato nel complesso sale del 20%, per cui il noleggio viaggia addirittura con 10 punti percentuali di vantaggio, dimostrandosi pilastro delle vendite.
Una formula che piace, comoda, che mette al riparo dalla svalutazione dell’usato chi ne approfitta. Ma si può fare di più. Il presidente ANIASA (l’Associazione che rappresenta in Confindustria il settore dei servizi di mobilità) Alberto Viano ha chiesto al Governo Meloni (più esattamente al sottosegretario del ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci) di rivedere la regolamentazione degli incentivi. Infatti, gli ecobonus sono abbastanza comodi e sostanziosi per i privati, mentre per le società di noleggio il meccanismo è così penalizzante da risultare inefficace.
Peccato. Dati alla mano infatti il mercato automotive, per quanto in recupero, rimane distante per oltre il 20% dai livelli pre-Covid, determinando un tasso di rotazione del parco circolante oltre i 26 anni. Il noleggio è il maggiore acquirente di vetture a basse o zero emissioni (il 34% di quelle vetture elettriche e il 54% di quelle ibride plug-in): occorre favorire una maggiore diffusione delle vetture a zero emissioni anche presso gli utilizzatori privati, sollevandoli dal rischio legato alla transizione tecnologica. La transizione energetica mediante il noleggio, non c’è altra via. Anche perché i prezzi della maggior parte delle elettriche non sono oggi alla portata di molti italiani, i quali rimandano l’acquisto a tempi migliori.
“Il riconoscimento integrale del beneficio anche per il noleggio può contribuire ad aumentare la diffusione dei veicoli a basse o zero emissioni, con evidenti benefici per l’ambiente e per la sicurezza sulle nostre strade”, ha evidenziato Viano. Sarebbe bene parificare gli incentivi oggi previsti tra il noleggio (oggi al 50%) e le altre forme di acquisizione delle vetture, per un efficiente mercato dell’usato.
Tra i segmenti di clientela che hanno visto un’ulteriore crescita si distinguono i privati, con e senza partita IVA, che hanno scelto di non acquistare la vettura, ma di prenderla a noleggio: hanno raggiunto le 163.000 unità, circa il 14% del totale veicoli in flotta. Le aziende si confermano clientela consolidata dei noleggiatori (detengono il 76% dei mezzi a nolo in circolazione) e il restante 10% è nelle mani delle pubbliche amministrazioni.
Lo confermano recenti indagini. Fra gli italiani e l’auto elettrica c’è un rapporto sempre più contraddittorio: cresce l’interesse per questa tecnologia, ma la disponibilità ad acquistarle non procede di pari passo, anzi diminuisce. I costi dei modelli disponibili sul mercato, complice anche l’incertezza economica, sono percepiti come ancora troppo elevati da gran parte degli italiani. Sono queste le principali evidenze che emergono dalla nuova instant survey “La tua prossima auto, come sarà?” condotta da Areté (azienda leader nella consulenza strategica).
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