DR è un marchio italiano che, da qualche tempo, sta facendo parlare molto di sé, non solo per i prezzi concorrenziali delle sue auto, ma anche per la qualità e la ricchezza della gamma che offre tutto di serie. Un brand che da outsider sta diventando sempre più protagonista del nostro mercato e non solo. Basti pensare che DR 5.0 si è posta al vertice delle vendite in Italia. Oggi testiamo l’ammiraglia DR 6.0 o, se preferite, la Voyager Suv.
Affermare che la DR 6.0 non sia altro che la versione italiana di una vettura prodotta in oriente, sarebbe riduttivo, in quanto il lavoro fatto nello stabilimento molisano è importante e non interessa solo la personalizzazione estetica, ma passa attraverso un’accurata messa a punto che ingloba l’adeguamento ai severi standard di omologazione europei e la dotazione di accessori che vanno incontro ad un mercato molto esigente.
Con queste prerogative, DR si appresta ad espandersi in Europa, con vetture sempre più sofisticate ed accessoriate.
DR 6.0: Look e dimensioni
La DR.6 si pone dunque al vertice di una gamma molto interessante, con un design da Suv di segmento C, ed un frontale ricco di personalità.
La griglia total black di grandi dimensioni è imponente, con una trama sportiva, dove ad un lato campeggia il logo DR mentre al centro è celata la telecamera anteriore. Lo scudo paraurti è massiccio e comprende due aperture laterali che inglobano le luci diurne a Led, mentre, nella parte inferiore, la protezione in plastica nera protegge la carrozzeria da piccoli urti.
I proiettori ad andamento orizzontale sono alimentati con tecnologia full Led con abbaglianti automatici ed indicatori di direzione dinamici, con un disegno interno molto interessante.
Il cofano è lungo e la fiancata è dominata da due nervature, mentre la parte inferiore delle portiere è particolarmente muscolosa, con una protezione che si stende ai generosi passaruota che ospitano cerchi in lega con trattamento diamantato da 19 pollici.
Il padiglione è abbastanza classico, con i mancorrenti sul tetto in alluminio. Le superfici vetrate sono ampie a vantaggio della buona luminosità, amplificata dal tetto in cristallo apribile. La terza luce, invece, si innalza per poi raccordarsi ai deviatori di flusso ai lati del lunotto.
Le dimensioni sono rispettivamente di 450 cm di lunghezza, 184 cm di larghezza, 170 cm di altezza ed il passo di 267 cm.
La sezione di coda è segnata dai gruppi ottici con una linea luminosa a Led che percorre tutto il volume in larghezza. Il lunotto non è molto inclinato, per massimizzare la volumetria di carico ed è sormontato da un generoso spoiler. La targa è spostata sullo scudo mentre nel baule spicca la sigla DR, forse troppo grande, ma sicuramente identificativa.
Il paraurti è protetto da una sezione nera che include i fari supplementari e due finti scarichi, nell’insieme ricorda alcune Suv europee.
DR 6.0: Bagagliaio
L’apertura del portellone è affidata ad un sistema elettrico, che può essere azionato con la chiave, col pulsante sotto il portatarga oppure avvicinandoci e poi allontanandoci dalla coda una volta che le luci si sono accese.
L’apertura è molto ampia e la soglia non è alta ma a livello e ci consente di accedere ad un volume di carico generosa e regolare. Il piano è in moquette, come il retro degli schienali, ma i fianchi rigidi, non mi convincono del tutto. Qui troviamo ganci e illuminazione, ma non una presa a 12 V.
Il doppio fondo nel nostro esemplare GPL è occupata dal serbatoio, ma ai lati possiamo riporre alcuni oggetti.
La capacità di carico è molto buona, con una volumetria di partenza di 670 litri, che può raggiungere i 1.700 litri abbattendo gli schienali suddivisi in 40 e 60, peccato che non sia presente una botola di collegamento con l’abitacolo.
DR 6.0: Abitabilità
La nuova DR 6.0 ha uno dei suoi punti di forza nell’abitabilità. Dietro viaggiano comodamente tre adulti, con spazio più che sufficiente per gambe e testa, anche grazie al tunnel appena accennato.
La seduta è ben conformata e comoda, ma chi siede al centro potrebbe trovarsi i ganci delle cinture in posizione non proprio ottimale, per il resto tutto è ben realizzato, dai materiali, agli assemblaggi.
Per viaggi in pieno confort ci sono a disposizione due bocchette dell’aria, una presa USB, due tasche nel retro dei sedili e nei pannelli porta; in più, se viaggiate in due, il bracciolo con porta bicchieri aumenta il confort.
L’accesso è garantito dal sensore di avvicinamento, che apre o chiude la vostra DR 6.0 semplicemente tenendo le chiavi in tasca; chiavi che vi consentono anche di accendere l’auto a distanza.
DR 6.0: Posto guida
Il posto guida è una vera sorpresa, con un impatto visivo notevole.
Partiamo dai sedili con rivestimento in pelle con doppie cuciture a contrasto e parte centrale traforata. La forma è ergonomica con le regolazioni elettro attuate che vi consentono di trovare la posizione di guida ideale.
Qui tutto è realizzato con estrema cura, con plastiche morbide nelle superfici superiori e finiture in simil alluminio gradevoli. Il tutto è impreziosito da luci ambientali multicolor che si possono settare anche in base al ritmo della musica.
La plancia ha un aspetto moderno e lineare, con la fascia centrale rivestita in ecopelle con doppia cucitura, qui spicca la strumentazione digitale che si può personalizzare in base alle modalità di guida, ma senza modificarne l’aspetto generale, che risulta nel complesso poco in linea con la qualità percepita; i dati riportati sono infatti numerosi e tutti insieme, creando un po' di confusione.
DR 6.0: Connettività
Per la connettività abbiamo a disposizione uno schermo in stile tablet da 12,3 pollici, che supporta Apple CarPlay ed Android Auto via cavo, ma non sono tutte rose e fiori, infatti, prima di tutto, manca la lingua italiana ed il sistema RDS per le stazioni radio, la DAB ed il navigatore, mancanze poco giustificabili su una vettura di questa categoria, ma in compenso il kit di telecamere è all’avanguardia, con la ricostruzione virtuale della DR 6.0 nell’ambiente reale, anche quando si attiva la freccia, ed una serie di inquadrature che vi consentono di tenere sott’occhio ogni angolo dell’auto. Va detto che non ci sono i sensori di parcheggio anteriori, ma la camera anteriore li sostituisce alla perfezione.
DR 6.0: Dotazioni e materiali degli interni
Molti elementi ricordano auto europee, come la plancia del clima automatico bi-zona a sfioramento oppure i pulsanti dei comandi al volante, quest’ultimo dal diametro sportivo, con la parte inferiore appiattita e la corona rivestita in pelle traforata.
Il pulsante con Led del sistema GPL non è molto integrato e posizionato in una zona poco in vista, inoltre manca la lettura del livello sul quadro strumenti. L’impianto è realizzato dall’italiana BRC.
Molto bello e utile il doppio tunnel, dove nella parte inferiore abbiamo a disposizione due prese USB una a 12 V e due comodi ripiani con tappetini in gomma, mentre nella zona sospesa trova spazio il bellissimo joystick del cambio, la piastra per ricaricare il cellulare ad induzione ed i tasti per le modalità di guida, la telecamera ed il discent control, il tutto rifinito in piano black.
Molto bene i numerosi spazi per gli oggetti, dal cassetto in plancia al pozzetto sotto il bracciolo e le tasche nelle portiere.
DR 6.0: Motore, prestazioni e cambio
La DR 6.0, nel nostro caso bifuel benzina e GPL, è un’auto nata per chi ama la concretezza, senza rinunciare al confort ma soprattutto ad un pacchetto accessori di serie incredibilmente completo.
Ma iniziamo dal motore, si tratta di un collaudato 4 cilindri sovralimentato a benzina da 1,5 litri Acteco, che nella nostra alimentazione sviluppa 149 cv di potenza, 5 in meno della variante a sola benzina, ed una coppia di 195 Nm a partire da 3.600 giri.
Questo si traduce in buone prestazioni, con una velocità di punta di 186km/h ed un’accelerazione da 0 a 100 in meno di 10 secondi. Un propulsore molto interessante, in quanto riesce ad offrire una buona elasticità e silenziosità, con una erogazione turistica.
Ma non fatevi ingannare dall’aspetto da Suv, qui abbiamo a disposizione solo la trazione anteriore, ma non rinuncia al descent control, che vi consente di affrontare con estrema sicurezza discese ripide e l’assistente per le impartente in salita.
Il cambio è un CVT a variazione continua, una trasmissione poco amata per la sua propensione all’effetto scooter. Si tratta, infatti, di un monomarcia, ma che offre 9 rapporti virtuali che agiscono con una certa efficacia. In sostanza se accelerate per affrontare un sorpasso, la vettura sale di giri, ma il controllo dell’elettronica fa subentrare la cambiata virtuale, che accompagna l’erogazione per avere una risposta del propulsore adeguata. Il dispositivo, inoltre, consente di utilizzare anche il joystick per cambiare fisicamente i rapporti simulati.
Chiaramente non parliamo di doppia frizione o un convertitore di coppia, ma trattandosi di un’auto nata per percorrere chilometri in pieno confort, senza velleità sportive, questo cambio il suo lavoro lo svolge egregiamente.
DR 6.0: Impianto GPL
Il sistema GPL, assemblato e messo punto dall’italiana BRC, prevede una buona capacità del serbatoio, di ben 78 litri nominali, che diventano 62 effettivi e si vanno a sommare al serbatoio della benzina di 51 litri, offrendo un’autonomia complessiva di oltre 1.000 km.
L’alimentazione a GPL subentra a motore già avviato ed in temperatura, per evitare con temperature fredde di avere quei fastidiosi vuoti di alimentazione. Unico neo è il pulsante con led di segnalazione di capienza, che risulta troppo nascosto e senza l’indicatore sul quadro strumenti.
DR 6.0: Consumi
I consumi chiaramente salgono in GPL, con 7.8 litri per 100 km in benzina e quasi 10 kg per 100 km in GPL, ma il risparmio sta nel costo del gas, che alla data della prova è inferiore ai 0,8 euro per litro. Insomma un bel sollievo per il portafoglio.
La DR 6.0 può contare anche su due modalità di guida, eco e sport, dove la mappatura varia sensibilmente. Ad esempio, in sport possiamo contare su una risposta più pronta del cambio ed una erogazione della potenza sensibilmente più vivace.
DR 6.0: Guida
Il confort acustico a bordo è stato curato nel dettaglio, con una buona silenziosità di marcia e pochi fruscii.
L’assorbimento del fondo stradale è molto efficace, anche con i cerchi da 19 pollici, in quanto le coperture hanno una spalla 55, che assorbono buche, pavé e tombini, ma la vera chicca sta nell’architettura delle sospensioni, che adottano sull’anteriore un MacPherson ed un Multilink nel posteriore con barra stabilizzatrice antirollio, che attenua notevolmente il rollio nonostante l’altezza da terra ed il baricentro non proprio basso. A questo viene incontro anche un corretto bilanciamento dei pesi, che nel complesso è di quasi 1.600 kg.
Bene lo sterzo ma non benissimo, avrei preferito maggior precisione, ma nel traffico cittadino offre una buona leggerezza ed un costante irrigidimento in base alle velocità.
Molto buono l’impianto frenante che adotta 4 dischi con quelli anteriori autoventilati, gli spazi di arresto sono contenuti, ma la corsa del pedale mi è sembrata eccessiva ed il beccheggio evidente.
DR 6.0: Sicurezza
Sulla sicurezza bisogna aprire un capitolo a parte, perché se è vero che in quanto ad ADAS siamo al minimo indispensabile, con solo il Cruise Control non adattivo, la DR 6.0 adotta un pianale all’avanguardia ed un pacchetto di airbag completo, oltre all’ESP che lavora molto bene ed i fari full Led che assicurano una eccellente visibilità.
In conclusione la nuova DR 6.0 è un’auto che offre spazio, confort e buone prestazioni, con costi di gestione eccellenti, senza dimenticare che qui tutto è di serie. Una Suv nata per macinare chilometri e molto indicata a chi non vuole rinunciare a nulla senza per forza spendere un patrimonio. Una filosofia che sta premiando il marchio molisano, con vendite in costante crescita.
DR 6.0: Prezzo
La nuova DR 6.0 si pone al vertice della gamma con due allestimenti, benzina a 29.900 euro e bifuel GPL a 31.400 euro, entrambe con cambio CVT.
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